Posso dire in assoluta tranquillita’ che questa immagine riassume per me tutto il sapore, l’odore e il colore della Brera di quando ero bambina.
(Translation below, after the italian text)
Sono nata all’ospedale Fatebenefratelli di Milano il 19 gennaio del 1968. Solo cinque anni dopo, in via Fatebenefratelli avveniva la Strage della Questura di Milano. Erano gli anni di piombo.
Ma per me erano gli anni della nebbia fittissima andando a scuola, del salumiere che andava a caccia in Emilia e teneva il cane, un bracco, Pepe in una gabbia in retrobottega fra le casse d’acqua e mi dava permesso di portarlo a spasso al guinzaglio ai giardinetti dietro il bar Giamaic.
Gli anni del Gabriele vestito da Cow Boy con giacca di camoscio a frange, collanine di perline azzurre e tutto, le prostitute dell’albergo a ore che mi regalavano le caramelle a Natale, le rapine alla posta di San Simpliciano con cadenza mensile, fino a che al Gino ( il direttore di allora ) gli venne un infarto per la paura, e allora dopo i ladri entravano e, prima di cominciare a lavorare, gli dicevano : “Ginu, sta calm veh, che non ti facciamo niente.”
E dapertutto sempre queste vetrine, che riflettevano il giallo-Milano sporco dei palazzi, nelle pozzanghere e sul macadam bagnato in bagliori che illuminavano i vapori delle tintorie misti alla nebbia.
Prima che tu venissi per sempre stuprata dalla gentrificazione degli anni 80 , Brera, sei stata la mia grande macchia di giallo sporco, verde marcio, muffa, smog, vapore, puzza di sigarette fredde, vino rosso, ragu´ e cavolo in portineria, luminoso riverbero, la mia bellissima infanzia, ti ho amato Brera, ti ho amato.
TRANSLATION:
I was born in the Fatebenefratelli hospital in Milan on January 19, 1968. Only five years later, the massacre of the Milan Police Headquarters took place in via Fatebenefratelli. Those were the years of terrorism in Italy.
But for me they were the years of thick fog going to school, of the butcher who went hunting in Emilia and kept Pepe, the dog, a hound, in a cage in the back of the shop among the cases of water and who gave me permission to take him for a walk in the gardens behind the Giamaica bar. The years of Gabriele dressed as a Cowboy with a fringed jacket, blue beaded necklaces and all. The years of the prostitutes of the hotel in my building, who gave me sweets at Christmas. The years of the robberies at the post office in San Simpliciano on a monthly basis, until Gino (the manager at the time) had a heart attack from fear, and then later the thieves would enter and, before starting work, they would say to him: “Gino, stay calm, it won’t happens nothing to you.”
And always everywhere these shop windows that carried the dirty Milan yellow of the buildings in the puddles and on the wet macadam in reflections that illuminated the vapors of the dry cleaners mixed with the fog.
Before you were forever raped by the gentrification of the 80s, Brera, you were my big stain of dirty yellow, rotten green, mould, smog, steam, smell of cold cigarettes, red wine, Bolognese sauce and boiled cabbage in the reception area, bright glare , my beautiful childhood, I loved you brera, I loved you.